un frammento di osso bruciato dal sito di Figueira Brava (Portogallo; vista in luce piana polarizzata, larghezza dell’osso circa 1 mm)
Tra le attività del laboratorio rientra lo studio di sedimenti archeologici mediante microscopia ottica, secondo la tecnica note come “micromorfologia del suolo”. Con questa tecnica geoarcheologica è possibile determinare quali dinamiche hanno dato origine alla stratificazione archeologica, analizzarne componenti e caratteristiche, distinguere gli apporti antropici da quelli naturali – in breve, comprendere i “processi di formazione dei depositi archeologici”. La procedura comprende la raccolta di campioni indisturbati, successivamente consolidati e preparati per ottenere una sezione sottile, cioè una ‘fetta’ di sedimento archeologico di spessore pari a 25-30 micron (millesimi di millimetro) montata su apposito vetrino. L’osservazione avviene al microscopio ottico a luce polarizzata – o “microscopio petrografico” – a disposizione del laboratorio, un Olympus BX51P con configurazione personalizzata.
una sezione sottile in corso di osservazione al microscopio petrografico