Catalogazione della ceramica

La produzione ceramica rappresenta una delle principali innovazioni del Neolitico. Spesso le forme e decorazioni dei vasi vengono interpretati come espressioni di identità culturale: lo studio della ceramica costituisce quindi uno delle principali fonti di informazione per l’archeologo. I manufatti, in quanto emanazione diretta della cultura che li ha prodotti (cultura materiale), forniscono una quantità di dati riguardanti la comunità stessa. I più importanti sono: la datazione del contesto di ritrovamento, tecnologia, produzione e di circolazione degli oggetti, dati su fenomeni socio-culturali, su dieta e rituali.
Lo studio della ceramica viene organizzato secondo metodologie di ricerca comuni e condivise dalla comunità scientifica.

In laboratorio vengono eseguite tutte le operazioni di preparazione e restauro allo studio del materiale ceramico:

  • pulizia dei pezzi a secco e, quando possibile, tramite lavaggio;
  • restauro, individuazione degli attacchi, ovvero dei cocci combacianti, e incollaggio (con l’assistenza di restauratori);
  • siglatura;
  • studio e catalogazione dei pezzi con l’immissione dei dati in una specifica banca dati;
  • disegno a matita, “lucidatura” a china e scansione raster;
  • distribuzione delle quantità e delle tipologie dei pezzi significativi sulle relative superfici di frequentazione e sezioni di riferimento.