(loc. Piazzina di Martignano – Trento)
Articolo di B. BAGOLINI e A. PEDROTTI, pubblicato in A. Broglio (a cura di) Guide Archeologiche – Preistoria e Protostoria in Italia. 4, Paleolitico, Mesolitico e Neolitico dell’Italia nord- orietale. Unione Internazionele Scienze Preistoriche e Protostoriche, pp. 118-129.
Il Riparo Gaban, così chiamato dal soprannome della famiglia Pasquali affittuaria fino agli anni ‘80 del fondo, è situato in loc. Piazzina di Martignano in una angusta valletta pensile che corre parallela al fianco sinistro della valle dell’Adige, a circa m 80 dall’attuale fondovalle. Ad ovest è delimitata dal Doss Castelet (m 281), che la nasconde alla vista della piana, le cui falde occidentali scendono dolcemente e affondano nei sedimenti del fondovalle vicino al sobborgo dei Solteri (periferia nord orientale di Trento).
Il riparo è definito da un’ ampia arcata di m 10 di altezza m 6 di profondità e ca. m 60 di lunghezza e si sviluppa nel Rosso Ammonitico Veronese. Si affaccia lungo la parte terminale della valletta glaciale prima che questa si raccordi, con una piccola forra, un tempo percorsa da un ruscello, alla valle dell’Adige. L’esposizione a mezzogiorno e la protezione naturale dai venti del nord contribuiscono a mantenere mite la temperatura anche durante i rigori invernali. Tali condizioni morfologico ambientali hanno senz’altro favorito la frequentazione del sito in età preistorica documentata con alcune lacune dal Mesolitico al Bronzo Medio.
La scoperta del sito è avvenuta nel 1970 nell’ambito delle attività paletnologiche del Museo Tridentino di Scienze Naturali ad opera di un gruppo di appassionati locali. Nel 1971 è stata approntata a ridosso del riparo una struttura di copertura dell’area di scavo che ha consentito l’allestimento di un cantiere a carattere permanente ove le ricerche si sono susseguite pressochè ininterrottamente fino al 1985.
Ricerche geosismiche, geoelettriche e sondaggi rotativi condotti dall’Ufficio Geologico della P.A.T., attestano che il deposito archeologico si estende lungo tutta la superficie compresa nel sottoroccia e in parte nel prato antistante. Dai profili dei sondaggi risulta che nella valletta si trovano frammenti ceramici a – m 2/3 e a – m 5.
L’area attualmente scavata è quella a ridosso del riparo ed interessa una superficie di ca. m² 60 che è stata suddivisa in 5 settori (I-V), la cui nomenclatura rispecchia la successione degli interventi. Il deposito risulta parzialmente intaccato da 3 grandi buche moderne scavate probabilmente tra 1600 e 1700, in occasione di imponenti opere di bonifica e di terrazzamento della valletta e territori circostanti. Sul fondo di queste buche si sono rinvenuti sparsi resti scheletrici umani testimonianti un uso sepolcrale del riparo verosimilmente durante l’età del rame. La prime due buche, profonde ca m 2.80, erano situate una nel sett. I e l’altra nel sett.III ed avevano lasciato intatto solo i livelli mesolitici. La terza si trova a nord del sett. V e non è stata ancora scavata. Queste opere hanno permesso, una volta svuotate, un’immediata valutazione della reale consistenza del pacco antropico inoltre, la mancata demolizione delle grosse pareti che separavano i pozzi, ha consentito l’attuazione di uno scavo su una superficie ridotta (sett.II – IV – V), ma fortunatamente non compromessa.
La serie stratigrafica del Gaban inizia a – m 1.40 dall’attuale piano di campagna ed ha una potenza massima di ca. m 6. La sua sequenza in parte ancor oggi leggibile nel sett. IV sui lati del testimone risparmiato al centro del riparo parzialmente a contatto con la parete rocciosa è la seguente:
a) depositi mesolitici sauveterriani (livelli FC e FB) e depositi mesolitici castelnoviani (livelli FA ed E) accompagnati da oggetti d’arte mobiliare geometrici, zoomorfi ed antropomorfi.
b) depositi del locale primo neolitico definito grazie alla ricca documentazione “gruppo Gaban” accompagnati da oggetti d’arte mobiliare (livelli D 1-10) e tracce del Neolitico medio iniziale cultura dei Vasi a Bocca Quadrata – stile geometrico lineare (livello D 0). Datazioni al C14: Livello D 8 2 Bln -1778 5990 + 45 BP; D2 1 Bln-1777 6030 + 45 BP
c) depositi dell’età del Rame con abbondanti tracce di attività fusorie (livelli C6-C4) con presenza fuori contesto stratigrafico di un frammento ceramico decorato in stile metopale e di ceramica a fori non passanti. Datazione al C14 livello C5 ß2: Bln – 1775 3950+50 BP
d) depositi della fine dell’età del Rame inizio Bronzo Antico (livelli C3-C1). La ceramica è molto poco rappresentata accanto a grandi vasi decorati con cordoni ed orli a tacche compaiono grandi dolii con orlo multiforato sottolineato da cordoni lisci.
e) depositi dell’età del Bronzo antico cultura di Polada (liv. B6-B1). Datazione al 14C livello B5a2 Bln – 1775 3800 + 60 BP
f) depositi dell’età del Bronzo antico aspetti finali con confronti con l’orizzonte Fiavè III (liv. A 10-A6).
g) depositi dell’età del Bronzo medio (liv. A5-A1). Datazione al 14C A5 2 Bln-1774 3410+45 BP
Il materiale è depositato presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali, via Calepina 14, I – 38100 Trento. Il sito è visitabile su prenotazione presso l’Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento, Castello del Buonconsiglio, I – 38100 Trento, Tel. (0)461-233770, fax (0)461-232075.
Bibliografia
Bernardino Bagolini, 1980, Riparo Gaban. Preistoria ed evoluzione dell’ambiente. Museo Tridentino di Scienze Naturali. Edizioni didattiche.
Balista C., 1977, Studio sedimentologico preliminare della successsione stratigrafica del Riparo Gaban (Trento), Preistoria Alpina 13, pp.31-45.
Bisi F., Broglio A., Dalmeri G., Lanzinger M., Sartorelli A., 1987, Bases mésolithiques du Néolithiques ancien an Sud des Alpes, in Kozlowski J.K., Kozlowski S.K.(ed), Chipped stone industries of the early farming cultures in Europa. Archaeologia Interregionalis CCXL, Warsaw, pp. 381-422
Annaluisa Pedrotti, 1981-1982, L’Eneolitico e l’età del Bronzo nella successione stratigrafica del riparo Gaban, Tesi di Laurea Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia (inedita)
Approfondimenti:
Riparo Gaban: preistoria ed evoluzione dell’ambiente (a cura di Bagolini B., 1980; integrazioni di Pedrotti A., 2007).pdf »»
Nisbet R., 1984. Vegetazione e agricoltura durante l’età del Bronzo al Riparo Gaban (Trento).pdf »»
Girardi S., 2007. Laser scanner e fotografia digitale per la modellazione e l’analisi dei siti archeologici: il caso studio del riparo Gaban.pdf »»
Pedrotti A., 2009. Il riparo Gaban (Trento) e la neolitizzazione della valle dell’Adige.pdf »»
Pedrotti A., 1998. Il gruppo Gaban e le manifestazioni d’arte del primo Neolitico.pdf »»
Bibliografia Riparo Gaban.pdf »»
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