Riparo Madonna Bianca (TN)

Il riparo di Madonna Bianca (Trento)*

(*) di Bruno ANGELINI, Tullio PASQUALI, Annaluisa PEDROTTI – Poster presentato alla XXXIII Riunione Scientifica dell’I.I.P.P. – 21-24 ottobre 1997


Nel settembre del 1985, alcuni ragazzi delle Torri 4 e 5 di Madonna Bianca, nella zona collinare, tra l’ex Villa Taxis e il fondo vallivo, sulla sinistra dell’Adige, giocando tra gli anfratti rocciosi, scoprivano una concentrazione di industria litica. I materiali, ascrivibili tipologicamente al Mesolitico ed all’Eneolitico, vennero in seguito consegnati dal Sig. Nino Gasperi e dal figlio al Museo Tridentino di Scienze Naturali.

In accordo con l’Ufficio di Tutela Archeologica, il Museo Tridentino di Scienze Naturali promoveva immediatamente una serie di prospezioni nella zona del rinvenimento coordinate da B. Bagolini con la collaborazione di B. Angelini e T. Pasquali conclusisi l’anno dopo con l’apertura di un piccolo sondaggio esplorativo sotto un aggetto roccioso. Alle ricerche parteciparono inoltre M. Avanzini, G. Mezzena, I. Mosna , V. Rosà e alcuni dei ragazzi scopritori dei sito.

Le prospezioni, eseguite in un’area, assai ristretta, nei pressi di un piccolo riparo formato da un grande spuntone di roccia, hanno permesso il recupero di reperti attribuibili all’età del Ferro, al Bronzo recente, Eneolitico, Neolitico antico, Mesolitico recente e Mesoltico antico.

Particolarmente significativo è stato il ritrovamento, lungo al scarpata, nei pressi del riparo, di alcuni frammenti di scatola cranica e di un pugnale in selce grigia in parte patinato del tipo, definito da De Marinis, a foglia di lauro a base troncata (De Marinis, Pedrotti, 1997: Fig. 5 1d) e da lui ascritto all’età del Rame. In regione esemplari analoghi sono noti quali elementi di corredo nelle sepolture rinvenute nella grotta La Cosina presso Stravino (TN) (Roberti, 1913, Fig.4; Mottes, 1996) e a Latsch-Goldrein come reperto sporadico (Dal Rì, Tecchiati, 1995, Abb.17).

L’apertura del sondaggio eseguito nel 1986 ha portato alla luce una sequenza stratigrafica, seriamente compromessa da una serie di scassi eseguiti per la costruzione di una piccola baracca, che documenta la frequentazione del riparo nel Mesolitico, Neolitico antico ed età del Rame. Ai livelli dell’età del Rame può essere attribuito il ritrovamento in una nicchia, sempre all’interno del riparo, di una sepoltura documentata da alcuni denti, ossa e frammenti di scatola cranica. Dalla stessa area provengono una grande punta di freccia, in selce patinata, di tipo remedelliano con peduncolo spezzato e un sottile pendaglio a bastoncello in osso noto anche come bottone tipo Montgomery. Quest’ultimo elemento viene tradizionalmente interpretato come appartenente al bagaglio culturale del Campaniforme (Nicolis, Pedrotti, 1997 p.407). In Trentino è presente nel corredo della sepoltura femminile di Vela Valbusa attribuita ad una fase iniziale dell’età del Bronzo (Fasani, 1991) e di Romagnano Loc III (Perini, 1971, Fig.32, 11 e 49). Ulteriori esemplari sono segnalati a Ledro, Colombo di Mori e Nogarole di Mezzocorona (Mottes, Nicolis, pp 74-76).

Purtroppo, data la modalità della scoperta e l’uso frequente di utilizzare, durante l’età del rame, spazi delimitati da massi come camere funerarie per sepolture collettive (Barfield, Buteux, Bocchio, 1995, pp 36-39), non è possibile interpretare il pendaglio a bastoncello, la punta di freccia remedelliana ed il pugnale in selce come corredo di un’unica sepoltura. Difficile anche proporre una precisa attribuzione culturale dei numerosi frammenti ceramici decorati con cordoni lisci che tipologicamente potrebbero essere ascritti sia all’età del Rame (orizzonte Isera V) che all’età del Bronzo.


Bibliografia:

Barfield L., Buteux S., Bocchio G., 1995 – Monte Covolo: una montagna e il suo passato. Ricerche archeologiche 1972-1994. Birmingham University Field Archeology Unit.

Dal Rì, Tecchiati, 1995 – Archäologie und Kunstgeschichte in Kastelbell-Tschars und Umgebung. Zur Vor-und Frühgeschichte des mittleren und unteren Vinschgaues, Artigianelli, Trento

De Marinis R, Pedrotti A, 1997 – L’età del Rame nel versante italiano delle Alpi centro-occidentali, Atti della XXXI Riunione Scientifica dell’I.I.P.P., “La Valle d’Aosta nel quadro della Preistoria e Protostoria dell’arco alpino centro-occidentale.” Courmayer, 2-5 giugno 1994

Mottes E., Nicolis F., 1998 – Aspetti culturali del bicchiere campaniforme in Trentino, in Nicolis F., Mottes E. ( a cura di), Simbolo ed enigma. Il bicchiere campaniforme e l’Italia nella preistoria europea del III millennio a. C., Catalogo della mostra tenuta a Riva nel 1998. Provincia autonoma di Trento, pp.73-76

Nicolis F., Pedrotti A., 1997 – Gli oggetti d’ornamento del Trentino Alto Adige di età Neolitica ed Eneolitica, in L. Endrizzi, F. Marzatico (a cura di) “Gli ori nelle Alpi” Catalogo della mostra Castello del Buonconsiglio 20 giugno- 9 novembre 1997, Quaderni del Castello del Buonconsiglio 6, Trento, pp.405-408

Perini R, 1971 – I depositi preistorici di Romagnano-Loc, Preistoria Alpina, VII, Trento, pp.7-106

Roberti, 1913 – La grotta sepolcrale detta “la Cosina” a Stravino (Trentino), BPI, XXXIX, pp. 1-16.