I metodi

La ricerca genetica è divenuta da decenni una eccellente fonte di conoscenza per indagare le origini e la storia delle popolazioni umane. Così come l’ archeologia studia i cambiamenti culturali  avvenuti durante il corso della storia dei gruppi umani, come ad esempio un modo diverso di produrre oggetti in ceramica, o la linguistica le variazioni che riguardano il loro linguaggio, allo stesso modo l’ antropologia molecolare studia le variazioni del patrimonio genetico che si accumulano negli individui appartenenti alle diverse popolazioni umane. Questi cambiamenti, che possono essere rivelati grazie alle tecniche di analisi del DNA, vengono analizzati sfruttando modelli matematici e statistici attraverso i quali è possibile arrivare a definire le relazioni evolutive tra le popolazioni. L’ antropologia molecolare studia la variabilità genetica nelle popolazioni attuali, ricostruendo attraverso un approccio neontologico la loro storia evolutiva ed analizza anche direttamente la variabilità genetica di individui vissuti molto tempo fa attraverso l’analisi del DNA antico di reperti umani rinvenuti durante gli scavi archeologici. Il progetto Biostre, per poter rispondere agli obiettivi principali della ricerca, ha esaminato sia le popolazioni moderne, sia analizzato il DNA antico di resti rinvenuti in regione (di 6500 anni fa), riferibili al periodo Neolitico. L’analisi genetica ha riguardato differenti porzioni del nostro patrimonio genetico. I sistemi unilineari che più si prestano allo studio della ricostruzione della storia delle popolazioni, il Cromosoma Y e il DNA mitocondriale, e una porzione di geni autosomici. Inoltre, il progetto ha confrontato i dati genetici con quelli provenienti da diversi fonti, come l’archeologia, la linguistica e la storia, utilizzando un approccio interdisciplinare che risulta senza dubbio il più rigoroso per intraprendere uno studio sulla storia delle popolazioni umane.