Gazzo (VR)

Il sito del Neolitico di Gazzo Veronese, in località Scolo Gelmina, è stato individuato nel 1995 grazie a ricerche di superficie e è divenuto oggetto di uno scavo archeologico da parte della Soprintendenza Archeologica del Veneto, Nucleo Operativo di Verona, nell’inverno del 1997.
Lo splateamento di una strisciata di terreno della lunghezza di 70 m e della larghezza di 5 m ha messo in luce 26 strutture e 2 tombe a incinerazione.
All’interno delle 26 strutture sono stati rinvenuti manufatti litici, ceramici, in pietra levigata e in concotto, per la maggior parte attribuiti, insieme a 24 strutture, al Neolitico recente, a una fase ”iniziale arcaica” della III fase della Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata (VBQ). Le due strutture rimanenti (US 125 e US 139) e la maggior parte dei materiali in esse contenuti risalgono invece a un periodo cronologicamente più tardo, forse collocabile alla fine dell’Età del Rame.
Nuovi elementi emersi attraverso l’analisi dei materiali di questo sito consentono inoltre di avanzare alcune ipotesi sui momenti iniziali della III fase della Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata.
Non essendo disponibili dati sulla fauna e non essendo stati rinvenuti resti carpologici, non è stato possibile effettuare alcuna considerazione sull’economia del sito.
Per questo sito inoltre non sono attualmente disponibili datazioni assolute; a causa dell’assenza di resti antracologici su cui effettuare datazioni al C14, in futuro datazioni radiometriche potranno essere effettuate sui materiali in osso/corno rinvenuti all’interno delle strutture.

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