Inquadramento geologico-geomorfologico

Inquadramento geologico-geomorfologico e analisi pedostratigrafica del deposito di Isera La Torretta (TN)*

1. Cenni geologico-geomorfologici

Il dosso de “la Torretta” (246.9 m s.l.m.) ad Isera, nei pressi di Rovereto (TN), è rilevato di una settantina di metri rispetto al fondovalle atesino, ed è parte integrante di un esteso terrazzo strutturale ubicato in destra idrografica, costituito da terreni sedimentari e da vulcaniti basaltiche del Terziario (fig. 1). In questo tratto l’ampio fondovalle alluvionale dell’Adige si sviluppa in direzione NE-SW ed è limitato dalle dorsali calcaree del M. Stivo – Cima Verde ad W, e dal M.te Zugna Torta (1257 m s.l.m.), ad E.

2. Descrizione pedostratigrafica

Le descrizioni sono state effettuate seguendo il G. Sanesi (a cura), Guida alla descrizione del suolo, C.N.R., Firenze 1977; i colori sono stati codificati mediante la Munsell Soil Color Chart. La simbologia usata per definire gli orizzonti segue i criteri della Soil Taxonomy. Nello schema pedostratigrafico (fig. 2) la sezione 6 è stata accorpata alla sezione 7, rispettando i rapporti tra le US ma non le quote relative.

Sezione n°1 (direzione E-W, lato nord)

– 1Bwb (US 103) da -2.20 a – 2.45 m: sabbioso franco, 7.5YR 4/4 (brown), scheletro minuto, angolare, scarso; aggregazione grumosa fine, moderatamente evidente; friabile (umido), effervescenza all’HCl diluito molto debole, pori molto fini comuni; radici piccole comuni; rivestimenti comuni di sostanza organica di colore 10 YR 2/2 (very dark brown). Limite inferiore lineare netto.

– 2Cckb (US 102) da -2.45 a -2.90 m:franco sabbioso, 10 YR 4/4 (dark yellowish brown), scheletro da medio a grossolano, angolare e arrotondato, frequente, struttura poliedrica subangolare grossolana, debolmente evidente, poco duro (asciutto), notevole effervescenza all’HCl, pori fini comuni; radici piccole comuni.

Sezione n°6 (direzione N-S, lato ovest):

– 1Ab (US 41) da -2.30 a 2.60: franco sabbioso, 10YR 3/1 (very dark gray ), scheletro abbondante, medio e talvolta grossolano. Limite superiore lineare netto, scheletro comune, minuto e medio, arrotondato e angolare, costituito da ciottoli e clasti basaltici, struttura grumosa fine, debolmente evidente; resistente (umido), debole effervescenza all’HCl diluito, pori comuni, fini e medi; radici erbacee fini molte; limite inferiore iregolare netto con US 42 la quale passa con limite irregolare netto a:

– 2Ab (tetto dell’US 43) da -2.10 a 2.25 m: sabbioso franco, 10YR 3/1 (very dark gray), scheletro frequente, arrotondato e angolare, aggregazione poliedrica subangolare fine, debolmente evidente; friabile (umido), debole effervescenza all’HCl diluito, pori fini e medi comuni; radici fini, molte; rivestimenti di argilla e sostanza organica comuni; limite inferiore lineare graduale con:

– 2Btb (letto dell’US 43): da – 2.25 a -2.80 m: franco sabbioso, 10YR 3/3 (dark brown); scheletro scarso, arrotondato, aggregazione poliedrica subangolare fine, moderatamente evidente; resistente (umido), nessuna effervescenza all’HCl diluito, pori fini e medi comuni; radici medie e fini molte; rivestimenti di argilla e sostanza organica comuni; limite inferiore lineare abrupto.

Sezione n° 7 (direzione N-S, NNE-SSW, lato est).

– 3Bwb (US 103) da -3.35 a -3.55 m: franco sabbioso, 7.5YR 4/4 (brown), scheletro minuto, angolare, scarso; aggregazione poliedrica subangolare fine, moderatamente evidente, friabile (umido), nessuna effervescenza all’HCl diluito, pori molto fini comuni, radici piccole comuni, rivestimenti comuni di sostanza organica di colore 10 YR 2/2 (very dark brown). Limite inferiore lineare netto.

– 4Bwb (tetto dell’US 102) da -2.00 a -2.65 m: franco sabbioso, 2.5 YR 4/4 (dusky red), scheletro medio e grossolano, angolare e arrotondato, frequente, struttura poliedrica subangolare media, moderatamente evidente, friabile (umido), nessuna effervescenza all’HCl diluito, pori fini comuni; radici piccole comuni. Limite inferiore lineare, graduale, con:

– 4Cckb (letto dell’US 102) da -2.65 a -3. 20 m: sabbioso, 10 YR 4/4 (dark yellowish brown), scheletro medio e grossolano, angolare e arrotondato, frequente, struttura lamellare grossolana moderatamente evidente, poco duro (asciutto), notevole effervescenza all’HCl diluito, pori fini comuni; radici piccole comuni.

Sezione sud:

– Ab (tetto U.S. 103) da -3.60 a -3.90 m, franco sabbioso, 10YR 4/3 (brown), il limite superiore ondulato netto rappresenta la superficie di sistemazione sulla quale si sviluppa il deposito archeologico. Scheletro minuto, angolare, scarso, prevalentemente basaltico, presenza di concotto (circa 2%), aggregazione grumosa fine, moderata, debole effervescenza all’HCl diluito, pori molto fini comuni; radici piccole comuni; rivestimenti comuni di sostanza organica 10 YR 2/2 (very dark brown), poco umido, limite graduale lineare a:

– Bwcb (tetto U.S. 103) da -3.90 a -4.60 m, franco sabbioso, 7.5YR 4/4 (brown), scheletro minuto e medio, subangolare, scarso; aggregazione poliedrica subangolare fine, moderatamente evidente, friabile (umido), debole effervescenza all’HCl diluito, pori molto fini comuni, radici piccole comuni, rivestimenti comuni di sostanza organica di colore 10 YR 2/2 (very dark brown). Limite inferiore lineare netto marcato da una stone line, a:.

– BC (letto U.S. 103) da -4.60 a -5.00 m, franco sabbioso, 7.5YR 4/4 (brown), scheletro minuto e medio, subangolare, comune; aggregazione poliedrica subangolare fine, moderatamente evidente, friabile (umido), nessuna effervescenza all’HCl diluito, pori molto fini comuni, radici piccole comuni.

3. Processi morfogenetici.

La sequenza Neo-Eneolitica (Pedrotti, 1996) si è sviluppata in una limitata depressione del versante meridionale del dosso “la Torretta” (fig. 2). Sul substrato basaltico, inclinato di circa 30° verso S, appoggia un deposito eterogeneo di genesi glaciale, con abbondante frazione carbonatica, succesivamente rielaborato da processi gravitativi, al cui tetto si evolve un cambisuolo, caratterizzato da un orizzonte franco sabbioso rubefatto e lisciviato dai carbonati, senza accumulo di argilla illuviale. L’evoluzione del suolo forestale è stata interrotta da eventi erosivi seguiti da fasi di colluvio, prevalentemente sabbioso, anch’esso interessato da un arricchimento in ossidi di ferro. L’impatto antropico è la causa più probabile della degradazione del versante, documentato nella sottostante paleo-torbiera già nell’Atlantico antico (Calderoni et al, 1996). La successione è troncata dalla superficie di livellamento relativa alla prima fase di occupazione antropica nel Neolitico recente (Isera 1, 4500-4300 B.C.). L’abbandono del terrazzo favorisce il ripristino del versante con l’apporto di colluvi sabbiosi organici e riporti di materiale antropogeno, provenienti probabilmente da sistemazioni strutturali a monte. L’evoluzione di un suolo con sensibile illuviazione di argilla ereditata conferma lo iato deposizionale tra la fase più avanzata delNeolitico recente (Isera 2, 4200-3800 B.C.) e la successiva fase di terrazzamento tardoneolitica. La sequenza è decapata a monte da un taglio connesso al nuovo terrazzamento e obliterata a valle da riporti artificiali, clinostratificati, moderatamente gradati, con limiti marcati da “stone lines” e bruschi cambiamenti tessiturali. Alla fase di ristrutturazione tardoneolitica (Isera 3 e 4, 3800-3600/3600-3500 B.C.)segue quella eneolitica (Isera 5, 3300-2700/2400) con suoli di abitato associati a varie strutture di contenimento. La valutazione geopedologica complessiva del deposito prova che l’occupazione neolitica del sito de “la Torretta” è avvenuta in regime climatico più xerico dell’attuale su un versante prevalentemente stabilizzato dalla vegetazione, correlabile ad una generale fase di biostasia relativa all’Optimum climatico di età medio olocenica già riconosciuta in altri siti coevi dell’Italia settentrionale (Cremaschi, 1990; Coltorti e Dal Rì, 1985).

 


Bibliografia:

Pedrotti A., 1996, Un insediamento d’altura alla Torretta di Isera (TN), in “Archeologia del Comun Comunale Lagarino” a cura di U.Tecchiati, Rovereto (TN).

Calderoni G., Finotti F. Iliceto V. Leonardi D. Paganelli A., 1996, Topography-based identification of a palaeopeat-bog at Isera, near Rovereto (Trento, Italy) and first stratigraphic, radiocarbon and palynological results, in “il Quaternario” 9, 2, pp. 671-678.

Coltorti M.-Dal Ri’ L. 1985, The Human impact on the landscape: some examples in the Adige valley, in Papers in Italian Archaeology, IV, p.I., BAR., pp. 105-134.

Cremaschi M., 1990, Pedogenesi medio Olocenica ed uso dei suoli durante il neolitico in Italia settentrionale, in The neolithisation of the Alpine Region, monografie di Natura Bresciana, 13, pp. 71-89.


(*) testo di Michele BASSETTI – Poster presentato alla XXXIII Riunione Scientifica dell’I.I.P.P. – 21-24 ottobre 1997