Grotta Perciata: le indagini archeologiche

Le ricerche intorno al sito di Grotta Perciata rientrano in un più ampio progetto sulle grotte del Trapanese coordinato da Sebastiano Tusa, allo scopo di definirne le modalità e i tempi di frequentazione. Nell’estate del 2003 sono iniziate da parte della Soprintendenza di Trapani in collaborazione con le Università di Trento e Bologna le prime indagini stratigrafiche che si sono concentrate a isolare i lembi di deposito ancora intatti riferibili alla fase finale del Paleolitico Superiore.

Gran parte della stratigrafia originaria risulta, infatti, “cancellata” da una serie di sistemazioni della grotta volte ad adattarla come stalla per capro-ovini e dalle successive operazioni di asporto del letame usato/venduto come fertilizzante.

Attualmente il deposito del Paleolitico superiore ancora in posto è stato localizzato sia all’interno, dove è stato messo in luce un focolare, che all’esterno. Qui è stata messa in luce una concrezione calcarea piuttosto tenace che ingloba resti di fauna e litica. Tra i materiali, oltre ad abbondanti resti di pasto, sono documentati numerosi strumenti in selce tra cui prevalgono punte a dorso, grattatoi frontali carenati e raschiatoi.