Riparo Mochi: stratigrafia e datazioni

La seguente descrizione della successione stratigrafica e culturale è ripresa dai lavori del 1977 di G. Laplace e del 1993 di A. Palma di Cesnola. La potenza stratigrafica oggi visibile del Riparo Mochi raggiunge una profondità di circa dieci metri ed è divisa in nove macro-unità; a partire dalla sommità abbiamo: Strato A: di circa 60 cm di spessore con breccia crioclastica, a matrice sabbiosa giallastra, corrispondente sia alla prima fase fredda del Tardiglaciale, sia al Dryas più antico. Definito Protomesolitico (Laplace) o Epigravettiano a geometrici (Palma di Cesnola), questo livello non è più visibile nella sezione stratigrafica del riparo. Strato B: di circa 60 cm di spessore, è costituito da colluvio relazionato ad una fase umida e fresca (Laplace). Contiene solo pochi elementi d’industria e, per tale motivo, è definito quasi sterile. Anche questo livello è stato quasi completamente asportato. Strato C: di circa 55 cm di spessore con breccia crioclastica a matrice sabbiosa giallastra, riferibile alle oscillazioni trasgressive della fine del Würm III, con un suolo di colore rosso, formatosi nel corso dell’interstadio, a marcare la sua parte superiore. Per Laplace contiene industrie litiche dell’Aurignaziano superiore o, oggi meglio definito, del Gravettiano finale, senza bulini di Noailles; per Palma di Cesnola l’industria è riferibile all’Epigravettiano antico. Il livello è ancora lievemente percettibile in sezione. Strato D: di circa 1,65 metri di spessore, con breccia crioclastica a matrice sabbiosa giallastra, riferibile al minimo climatico della seconda parte del Würm III e con industria del Perigordiano superiore (Laplace) o del Gravettiano a bulini di Noailles (Palma di Cesnola). Strato E: di circa 20 cm di spessore con breccia crioclastica relativamente rada a matrice sabbiosa giallastra, riferibile ad un’oscillazione meno fredda del Würm III e definito quasi sterile. Strato F: di circa un metro di spessore con breccia crioclastica a matrice sabbiosa giallastra, riferibile al minimo climatico della prima parte del Würm III. Lo strato in base all’industria litica è riferito da Laplace all’Aurignaziano medio, corrispondente all’attuale Aurignaziano “classico”. Strato G: di circa 50 cm di spessore con breccia crioclastica a matrice sabbiosa giallastra, riferibile alle oscillazioni progressive della prima parte del Würm III. E’ attribuito al Perigordiano inferiore (Blanc), Proto-Aurignaziano (Laplace), Aurignaziano antico a lamelle Dufour (Bietti e Negrino). Strato H: di circa 60 cm di spessore con blocchi e breccia crioclastica a matrice sabbiosa giallastra. Presenta dei fenomeni di concrezionamento riferibili alle oscillazioni progressive della fase umida e fresca che marca l’inizio del Würm III e contiene poche tracce d’industria litica. Questa macro-unità separa le fasi del Paleolitico superiore da quelle del Paleolitico medio. Strato I: di circa 4,30 metri di spessore con breccia a spigoli vivi a matrice argillosa – sabbiosa giallastra, riferibile al Würm II. Un suolo di alterazione rossastra formatosi durante l’interstadio marca la sua parte superiore e contiene numerosi livelli di occupazione con industria musteriana.

Le datazioni conosciute per il sito di Riparo Mochi sono riferite soprattutto all’orizzonte archeologico dell’Aurignaziano data la sua importanza per la comprensione del processo di transizione Paleolitico medio – Paleolitico superiore. La datazione ottenuta da carboni prelevati del focolare presente al tetto dello strato Aurignaziano F (circa 27.000 anni, calibrata), conseguita presso il laboratorio di radiodatazioni del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma, è ritenuta troppo recente. L’altra datazione, invece, riferita al focolare posto alla base dello strato G (circa 37.000 anni, calibrata), conseguita presso il laboratorio di radiodatazioni del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma, sembra collocare l’Aurignaziano di Riparo Mochi tra i più antichi in Italia insieme a quello di Fumane dove recentemente si sono ottenute per il Proto-Aurignaziano delle datazioni intorno ai 40.000 BP. Quest’ultima data di Riparo Mochi è anche in accordo con le altre 5 dal laboratorio di Oxford tramite AMS (Hedges et al.) ottenute da campioni di carboni prelevati durante la campagna di scavo del 1959 dei livelli Aurignaziani. Queste datazioni che ricoprono un arco di tempo che va dai circa 32.000 anni a circa 36.000 anni. Nuove datazioni su campioni di malacofauna, prelevati durante le campagne di scavo del 1959 e del 1995-2005, provenienti da tutta la sequenza stratigrafica del riparo, sono attualmente in corso di elaborazione nell’Oxford Radiocarbon Accelerator Unit, Research Laboratory for Archaeology and Q1 the History of Art (Oxford, Inghilterra).